Cari amici, condivido con voi un post di Luigi Zamproni, un autore insieme al quale ho partecipato ad alcuni eventi artistici e che ospito spesso su Filintrecciati, in quanto non ha un suo blog personale.
Sono appunti di un suo viaggio molto significativo in Normandia, che alterna foto, racconto, poesia. Spero di farvi un dono gradito nel pubblicalo anche qua su La Nostra Commedia.
IN MOVIMENTO
La strada è bella, immersa nel verde della campagna, piccoli villaggi, case sparse tra il verde intenso dei campi dove placide mucche pascolano indifferenti, ci accompagna un po’ di pioggia, a tratti acquazzone, che subito dopo lascia spazio a sprazzi di sole con un cielo azzurro e pulito ma questa è la Normandia, il tempo cambia velocemente come i suoi paesaggi. Raggiungiamo Formigny, un villaggio a pochi chilometri dalla spiaggia e in un piccolo bar la colazione è baguette con burro e marmellata e un café au lait che è quello che di più si avvicina al nostro cappuccino, perché qui, se chiedi un “cappuccino” ti servono tutt’altro; naturalmente pane burro e marmellata sono strepitosi…
LE SPIAGGE DELLO SBARCO
Dopo qualche chilometro ecco la spiaggia: “Omaha Beach”. Lunga fino all’orizzonte si rompe su una falesia bianca nel sole, una striscia di sabbia che sembra sottile -ma forse è l’effetto dell’alta marea- per essere stata il luogo di uno sbarco così imponente. Si staglia sul mare il monumento a ricordo di quell’evento.
ruggisce il mare –
sulla spiaggia deserta
echi di grida
Ferro piantato nella sabbia, un monumento alla memoria, braccia tese verso il cielo, anime che s’innalzano tra dolore e paura, speriamo abbiano trovato la pace.
ferro contorto –
tra le forti onde ad Omaha
solo un ricordo
Dopo la spiaggia è la volta del cimitero americano di Colleville-sur-mer. Le “croci bianche”, “troppe”, “cinematografiche”, sotto agli occhi sono impressionanti, il cimitero degrada verso Omaha Beach, dove tanti dei soldati qui sepolti sono morti. Nonostante i molti visitatori aleggia un senso di pace e tra le croci ci si sente comunque soli, capita di fermarsi davanti ad alcune e leggendo il nome scolpito nel marmo, di pensare a chi fosse quel soldato, alla sua giovane vita interrotta così tragicamente, ci si commuove, soprattutto davanti a quelle di soldati sconosciuti, l’epitaffio cita più o meno così:
qui giace in onorata gloria un compagno in arme, sconosciuto, ma non a Dio.
sotto ai cipressi
troppe le bianche croci –
una preghiera
Dopo 70 anni il mondo è ancora pieno di guerre, l’odio e l’incomprensione non muoiono mai, e l’ultimo ku(verso) potrebbe essere sostituito con
“inutilmente”.
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Foto e testo di Luigi Zamproni
Eccellente reportage accompagnato da splendide foto e stupendi versi…complimenti Luigi
Bè una bella coincidenza…Anch’io ho fatto un post sul nostro viaggio in Normandia e allora se vi facesse piacere dare un’occhiata, vi lascio il link:
http//isabellascotti.wordpress.com//2014/06/10/appunti-di-viaggio//
Complimenti a Luigi. Isa
…bella. Scusate, inavvertitamente ho premuto invio senza aver terminato il nome. Grazie
Bellissimo post complimenti all’autore e grazie a te Flavia per avercelo proposto 🙂
Bellissimo “diario” di viaggio, accompagnato da scatti meravigliosi e bellissimi versi, complimenti
Grazie, Flavia, per aver condiviso un così suggestivo “reportage”, supportato da stupendi versi…
Ros