Da giorni tutto sembrava immobile, la prova andava sempre male. Era stanco avrebbe voluto avere finalmente il via per salire sul podio. Quel brano così bello, avrebbe voluto che venisse suonato al meglio. Invece erano giorni che il violino attaccava troppo presto, il suono del piano sembrava stridere, l’arpa aveva un suono duro. Ma come era possibile? Aveva bisogno di aria fresca e forse gli mancava troppo quel sorriso. Posò la bacchetta
e mise a riposo tutti gli orchestrali. La sera era fresca, l’autunno si mostrava in quelle foglie sparse lungo il viale. Ebbe un brivido, le mancava…..perchè non era capace di tenersi un amore? La musica lo prendeva completamente e una donna voleva attenzione. Non fu per calcolo, ma si trovò nella loro strada, davanti al vecchio caffè, senza pensare entrò…..lei era li, al loro tavolo, bella e delicata come una rosa appena sbocciata. Si fermò esitante, che risultato poteva esserci? Lei alzò gli occhi, lo guardò e sorrise. Fu così che la sera dopo il maestro diresse la sua orchestra e gli applausi durarono a lungo.
Ma.Vi
Immagine utopiecalabresi.blogspot.com
Che bel racconto con le parole guidate, bravissima Tina complimenti
Grazie Oro
Bel racconto brava !
Ottimi inserimento e racconto con tutte le parole proposte
Originale e simpatico racconto. 65Luna