Distesa sul lettino, si sentiva come avvolta nella bambagia, l’anestetico cominciava a fare il suo effetto. Quello era il suo ospedale, dove veniva a portare un sorriso a chi ne aveva bisogno. Salvina pensava a tutti quei volti, a quelle mani che si tendevano. Quando aveva cominciato? Quando sua madre si era ammalata, lei non aveva mai smesso di starle vicino fino alla fine. Dopo, aveva pensato a tutte quelle persone che erano sole e allora aveva cominciato. Lavoro e casa e appena aveva una ora di tempo andava nel suo ospedale. Tornava a casa stanca e non mancava di giocare con i suoi bimbi, e raccontava di nonni
soli che l’aspettavano, di bambini a cui raccontava favole. Quando andava a dormire erano quei visi, quei sorrisi, quei grazie che la ripagavano di tutto. Sentiva una grande leggerezza……stava volando…poi il nulla. Salvina immobile sul letto in sala rianimazione. Dietro i vetri in tanti a contare i suoi respiri, tutti in preghiera per la loro fatina buona. Non aveva mai pensato a se stessa, si era data anima e corpo alla famiglia e a tutti gli altri. Non aveva mai badato a stanchezza, era stata sempre pronta a dare una mano. Ancora non sa in quanti l’amano, domani quando si sveglierà…saranno lacrime di gioia.
Ma.Vi
Incipit: Donandosi si riceve, dimenticando se stessi ci si ritrova. S.Francesco D’Assisi-
Immagine Inx.avolucca.it
Una pagina che interpreta il tema proposto in maniera egregia…
Ros
Racconto toccante. 65Luna
Bellissimo Mini racconto in tema perfetto molto commovente
Commovente, mi ha colpito davvero 🙂
Sono commossa letta d’un fiato …complimenti Tina
Grazie Marina, ho conosciuto questa donna eccezionale….Grazie a tutti ..baciuzzi