Maria si era sempre chiesta cosa ci fosse oltre alla siepe di SPINE che, da quando aveva memoria, circondava e proteggeva come fosse una muraglia il vecchio RUDERE. Spesso, con la fantasia, mentre da seduta sul letto guardava oltre la finestra verso il vecchio e curvo comignolo della struttura, che faceva capolino dal groviglio secco e pungente, immaginava di poter inoltrarsi in quella proprietà e, finalmente, scoprire se fossero vere quelle storie che si narravano in paese. La signora Bianchi, ogni volta che le serviva il pane che sua madre la mandava a comprare, raccontava che quando pioveva, dentro a quel piccolo e segreto giardino, le GOCCE avevano il colore dell’oro e, dove cadevano, nascevano fiori coloratissimi. Il fruttivendolo invece, che ogni martedì passava col suo carrettino carico di frutta di stagione, le diceva sempre che la notte, mentre tutti dormivano nelle loro case, là dentro si rincorrevano e giocavano creature magnifiche fino a quando giungeva l’ALBA. Insomma, tantissime storie fantastiche. A sedici anni compiuti, Maria, capì che poteva prendere delle grosse cesoie e aprirsi un varco per vedere con i suoi occhi tutte quelle cose. Iniziò a tagliare e, quando si stupì di quanto fosse semplice inoltrarsi in quella selva, tutto le fu improvvisamente chiaro, smise di tagliare le spine e fece marcia indietro. Maria decise di avere FEDE in quei racconti. Maria, decise di rimanere ancora un po’ bambina.
Carlo Galli
Bravissimo Carlo, un racconto molto bello ben costruito con le parole guidate.Bello sognare e credere nelle favole e lasciare che restino favole…..Complimenti
Grazie Tina
un abbraccio 🙂
Bello anche in questa versione, bravo Carlo
:))))
Un bel racconto che sembra una leggenda con tutte le parole guidate molto ben inserite
:))))
Coinvolgente fiaba, inchino! 65Luna
SEmpre gentile Luna 🙂
Un abbraccio
Racconto con le parole guidate davvero molto bello: l’atmosfera quasi fiabesca conferisce al brano un alone magico…
Ros
Mi fa piacere Ros :))
Un sorriso
Che atmosfera magica…in certi casi è meglio restar bambini 🙂
:)) Vero:)
Che bella “favola” Carlo, un bacione!!!
Un bacione a te 🙂